Analisi SEO: il SEO audit si può fare da soli?

Cos’è un SEO audit

L’Analisi SEO è la fase preliminare di ogni progetto di web e content marketing di un sito web. È un’analisi approfondita di diverse facce del sito web, dal profilo tecnico, contenutistico, semantico, di accessibilità e usabilità, e delle prestazioni del sito stesso e del server che lo ospita. Un audit approfondito richiede esperienza e conoscenza dell’ottimizzazione dei siti per la visibilità sui motori di ricerca, del mondo del web in generale e del marketing digitale. Esaminare un progetto web già online e visibile è un procedimento delicato e difficile, richiede molto tempo ed ha un costo non indifferente.

L’analisi seo del sito viene fatta sia nella versione desktop che in quella mobile, per identificare e risolvere le problematiche che potrebbero essere presenti solamente in un tipo di navigazione. A seguito dell’indagine effettuata viene emesso un report che rimane al proprietario del sito, che può decidere se risolvere gli eventuali problemi, tenersi il sito così com’è, o applicare una strategia di ottimizzazione SEO e content marketing.

NOTA PER IL LETTORE:

Questa guida non è scritta con la presunzione di essere la guida definitiva all’analisi SEO. È scritta con l’intenzione di essere di aiuto a chi si approccia a questo mondo e vuole capirne qualcosa di più. Se vuoi suggerire delle integrazioni o correzioni ti invito a commentare nello spazio in fondo all’articolo. Il tuo contributo è benvenuto.

Analisi SEO del sito e valutazione sito web

Prestazioni del sito e del server hosting

Un buon hosting è il punto di partenza di un progetto online funzionante e vincente. Esistono migliaia di provider di servizi web di hosting, che comprendono lo spazio web (dove andrà caricato “fisicamente” il tuo sito), il nome di dominio e la casella di posta elettronica. I costi vanno dai 20-30 euro l’anno per i piani base dei provider più economici, fino a migliaia di euro per progetti enterprise che comprendono migliaia di pagine di un solo sito web (pensiamo ad Amazon).

Affidarsi ad un piano troppo economico in questa fase può diventare una spina nel fianco se il nostro progetto dovesse decollare, io consiglio Siteground, probabilmente il miglior compromesso tra un prezzo accessibile e delle prestazioni eccellenti, ma soprattutto il supporto tecnico migliore con cui abbia mai avuto a che fare, provatelo e giudicate da soli.

I problemi più comuni dal punto di vista server sono questi: 

  • Timeout del server e tempi di risposta lunghi
    • se il server non risponde alla richiesta di scansione del bot del motore di ricerca, oppure impiega troppo tempo a servire il contenuto all’utente, il sito si posizionerà molto male in SERP.
  • Problemi di indirizzo IP
    • IP condiviso: un IP condiviso costa meno di un IP dedicato, ma nel caso in cui condividessimo l’indirizzo con un sito classificato come spam o pericoloso verremmo danneggiati anche noi. Fattore da non sottovalutare.
    • IP bloccato: può succedere che interi blocchi di indirizzi IP classificati come spam vengano bloccati da Google. Puoi utilizzare l’operatore ip:address (inserendo l’ip del tuo sito al posto della parola address) nella barra di ricerca di Bing per verificare tutti i siti web caricati su quell’indirizzo IP.
  • Larghezza di banda insufficiente
    • la maggioranza dei piani di hosting ha una soglia di limitazione della banda, quelli più economici hanno una soglia più bassa. Se il server raggiunge il limite di banda il tuo sito diventa irraggiungibile, di conseguenza utenti e motori di ricerca non saranno più in grado di vedere il tuo sito.

Accessibilità e usabilità

Se il sito non è facilmente accessibile e navigabile dagli utenti difficilmente scaleremo la vetta della SERP. 

Questi sono gli elementi più importanti:

  • Sito responsive e mobile friendly
    • il sito deve essere responsive: significa che il layout deve adattarsi a ogni tipo di schermo, dai desktop ai cellulari. Il menù, la dimensione dei pulsanti, i form di contatto, tutto dev’essere facilmente utilizzabile dal piccolo schermo di un telefono. L’accessibilità da smartphone è un fattore di ranking importante da parte di Google.
  • Tempo di caricamento
    • il sito deve caricarsi nel minor tempo possibile, possibilmente sotto il tempo di un secondo (sembra assurdo vero?). Ogni secondo che passa si perdono degli utenti. Diciamo che sotto i 2-3 secondi è più che accettabile. Il codice HTML della pagina deve essere il più snello possibile, gli script esterni ridotti all’osso, le immagini ottimizzate e devono avere una dimensione che possibilmente non supera i 100 KB. Dico possibilmente perché non è un’operazione fattibile su tutte le immagini. 

PRO TIP: provate a fare una ricerca nella barra di ricerca di Google scrivendo site:www.ilmiosito.it, inserendo l’indirizzo del vostro sito al posto della stringa “il mio sito”. Verificate quante pagine sono indicizzate da Google e fate un paragonate con il numero di pagine che avete sul vostro sito. Se avete un account su Google Search Console potete verificare se avete subito una penalizzazione (in alcuni casi viene comunicato tramite SC) e potete vedere il numero di pagine che big G ha indicizzato, se il numero non corrisponde significa che alcune pagine non sono state indicizzate (potrebbe dipendere da vari motivi). Se non avete un account su Search Console apritelo immediatamente, è uno strumento indispensabile per un webmaster.

Analisi SEO dell’architettura del sito

In linea generale l’architettura del sito deve essere bilanciata sia in senso orizzontale che verticale. Comunemente viene definita “struttura a silos” perché si sviluppa dall’alto verso il basso, con un numero sufficiente ma non eccessivo di opzioni, per poi svilupparsi in profondità attraverso le diverse categorie di contenuti. Le pagine che coprono gli argomenti più specifici del sito non devono essere distanti più di 4-5 clic dall’homepage (il valore ottimale è 3), perché può diventare difficile per l’utente orientarsi e gestire la mole di contenuti. 

Analisi SEO: struttura a silos
Struttura a silos di un sito web

Diversi tipi di strutture

Le strutture dei siti differiscono in base alla tipologia del sito. Un sito vetrina avrà una struttura più piatta e meno profonda di un e-commerce, perché l’e-commerce ha l’esigenza di coprire diverse categorie di prodotto, di conseguenza si sviluppa in profondità. Un blog ha una struttura diversa, alcuni hanno gli articoli direttamente in homepage e pochissime pagine nel menù, altri sono sviluppati come un normale sito vetrina e hanno la pagina del blog in un’altra sezione del sito. 

Non c’è una regola fissa, l’importante è che l’alberatura del sito sia pulita, ordinata e sviluppata dall’alto verso il basso. 

Revisione del contenuto

Il contenuto testuale delle pagine deve essere sufficiente, il requisito minimo è di 300 parole, deve essere scritto correttamente, argomentato e possibilmente deve contenere una o più immagini. Devono essere presenti gli header tag (h1, h2, h3) per dividere il testo in paragrafi e facilitare la lettura. I paragrafi non devono essere eccessivamente lunghi, un muro di testo scoraggia l’utente, utilizzare il grassetto facilità la comprensione dei concetti prinicipali. 

La sintassi del contenuto

Fate attenzione alla sintassi. Il linguaggio che viene utilizzato deve essere adatto alle persone che visitano il sito. Mi spiego meglio: maggiore è la lunghezza delle frasi e delle parole che compongono una proposizione e maggiore è la difficoltà a comprendere la frase. Un sito che parla di medicina avrà una lunghezza media dei paragrafi e delle frasi maggiore di un sito che copre argomenti per bambini o ragazzi. C’è anche uno strumento, disponibile solo in inglese ma funzionante anche con testi in italiano, che fa al caso vostro (Hemingway) ma io vi consiglio di fare a mano. Rileggete i paragrafi e cercate di togliere il superfluo, non girate intorno ai discorsi e andate dritti al sodo.

Limitate gli avverbi, perché appesantiscono i discorsi, usate la punteggiatura corretta, usate gli H1, H2, H3, dove possibile usate le liste e  lasciate una riga di spazio tra i paragrafi. Il testo migliorerà in leggibilità.

Contenuti duplicati

Redirect www e http/https

Il sito deve essere visibile da un solo indirizzo. Reindirizzate la versione senza www a quella con www (o viceversa), reindirizzate quella con http a quella con https. Lo ripeto: il sito deve essere accessibile da un solo indirizzo. Avere un certificato SSL è importante perché altrimenti i browser segnalano all’utente che la connessione non è protetta e la navigazione è rischiosa, di conseguenza l’utente lascia il sito. I certificati SSL non sono proprio economici, qui entra in gioco di nuovo Siteground. Tutti i piani hanno compreso nel prezzo un certificato SSL. Un altro punto a loro favore.

Come scoprire se abbiamo testi duplicati

Andate su Google, prendete una porzione di testo da una delle pagine principale del vostro sito, inseritela tra virgolette e cercatela nella barra di ricerca. In questo modo, G. vi mostrerà tutte le pagine che contengono quella stringa di testo.

Altrimenti potete utilizzare gli operatori inurl:testo e intitle:testo inserendo al posto della parola “testo” quello che volete cercare, G. vi mostrerà tutte le pagine che contengono quella stringa di testo nell’url, nel primo caso, e nel title nel secondo caso. 

Le pagine con i contenuti devono essere accessibili da un unico URL. Può essere un problema per i siti enormi, quando possibile utilizzate il rel=canonical per comunicare al motore di ricerca qual è il link principale. 

Meta tag

Meta Description

La meta description deve essere diversa per ogni pagina, perché nonostante non sia un fattore di ranking principale, influenza il CTR (Click Through Rate – Tasso di click) di ogni pagina. Una buona meta description invita l’utente a cliccare, viene anche estratta dal motore di ricerca che la mostra nella SERP, al di sotto del link del sito.

L'importanza della Meta Description nell'analisi SEO
Meta Description di Search Console

Attenzione al Meta Robots = noindex

Verificate che non sia il presente il tag . Attraverso noindex state comunicando al motore di ricerca di non indicizzare la pagina, a meno che non sia un’azione voluta state escludendo il vostro sito, o una pagina di esso, dai motori di ricerca.

Title tag

Il title tag deve essere diverso su ogni pagina, come per le meta description. La parola chiave per cui si vuole posizionare la pagina deve essere inserita all’inizio del tag, il nome del brand può essere inserito alla fine. ES: “Guida alla SEO Analisi | Alessio Olimpio“.

Tag Alt delle immagini

Tutte le immagini devono contenere un alt tag, questo tag serve a comunicare di cosa parla l’immagine e sarà visualizzato nel caso in cui l’immagine non venga scaricata dal browser. All’interno deve esserci la keyword con cui si vuole posizionare la pagina su cui è presente questa immagine. Può essere omesso nel caso in cui l’immagine sia solo a scopo decorativo.

Sitemap e robots.txt

La Sitemap deve essere presente e deve contenere tutte le pagine che vogliamo scansionate e indicizzate. Nel caso usiate WordPress viene generata dal plugin Yoast, il migliore plugin WordPress per l’ottimizzazione SEO. 

Il robots.txt è un file di testo che comunica a quali file può o non può accedere lo spider. Da qui possiamo scegliere quali file far indicizzare e quali no, funziona nello stesso modo dell’istruzione . Controllate che non vi siano delle particolari restrizioni o blocchi.

Revisione degli URL

Gli URL devono essere corti, descrittivi e devono contenere la parola chiave per cui si deve posizionare la pagina. La struttura deve essere semplice, evitate parametri numerici (URL che finiscono con numeri, ad esempio: www.iltuosito.it/biografia-1456). Non ripetete più volte la keyword nel link, basta che sia presente una volta.

Controllo dei redirect

Controllate che tutti i redirect siano corretti e che non ci siano pagine con errore 404. Controllate che i i rel=canonical siano impostati sulle pagine giuste, e nei limiti del possibile limitate il numero di redirect, eliminando quelli non più necessari. Utilizzate Redirect Checker per verificare che tutto funzioni correttamente. 

Revisione dei link interni

La struttura dei link interni è importatissima sia da un punto di vista SEO che di usabilità. Le pagine non devono avere un numero di link esagerato, le anchor text non devono essere sovraottimizzate perché rischiate una penalità. Ad esempio, se linkate l’homepage l’anchor deve essere “Home” oppure “Homepage”. 

PRO TIP: le pagine del vostro sito che linkano altre pagine trasmettono link juice. Se una determinata pagina si posiziona bene in SERP, tutti i link in uscita da quella pagina trasmettono link juice alle altre pagine linkate. Per questo è importantissimo avere una struttra di link interni intelligente e coerente, in modo da aiutare le pagine con meno authority a crescere. 

PRO TIP #2: non fate il grave errore di non inserire link ad altri siti per non trasmettere link juice. Secondo i motori di ricerca una pagina con contenuto che risponde alle esigenze dell’utente deve contenere dei link in uscita, così da permettere all’utente di approfondire gli argomenti trattati. 

Revisione dei backlink

I backlink hanno una valore enorme per il posizionamento, se il contenuto di un sito è di valore di solito riceve molti link in entrata. È importante analizzare i backlink per scoprire se ci sono link da siti di basso valore o addirittura da siti di spam, perché danneggiano il sito. Vanno verificate tutte le anchor text: se un sito ha l’80% di link in entrata con un anchor text che è la keyword più importante per il sito stesso, viene indicata come una procedura di black hat. Significa che appena i motori se ne accorgono (e succederà), riceverete una penalizzazione manuale o dall’algoritmo di Penguin. 

Il bilanciamento delle Anchor Text

Il profilo delle anchor text deve essere bilanciato, questo significa che non dovete né sovraottimizzarle né sottoottimizzarle. Le keyword devono essere inserite nelle anchor senza esagerare. Non c’è un valore di riferimento per questo dato, bisogna considerare che i link devono essere (e sembrare) più naturali possibili. Quando è necessario inserire l’anchor per far apparire un link naturale fatelo, senza paura, ma non esagerate. 

PRO TIP: per i backlink e le anchor ci torna d’aiuto SeozoomC’è un ottimo tool interno di revisione del profilo di backlink e anchor text che vi permette di analizzare sia il vostro sito che i siti dei competitor, così da poter capire il bilanciamento delle anchor ma anche la possibità di scovare i siti da cui ricevono link i competitor per provare a riceverne anche voi.

Usare Seozoom per l'analisi SEO
Strumento di monitoraggio dei backlink e delle Anchor Text di Seozoom

Geolocalizzazione

Utilizzate delle estensioni di dominio coerenti con il pubblico che navigherà il sito. Scegliete l’estensione di dominio in base al pubblico che visiterà il sito: se il pubblico è italiano scegliete il dominio .it, lo stesso discorso vale per altri paesi. Se avete anche la possibilità di ospitare il sito su un server residente all’interno del paese stesso è ancora meglio, minore è la distanza tra il server e il computer che naviga il sito e minore è la latenza di caricamento, per quanto sia un fattore che può essere ignorato nell’epoca delle connessioni iper veloci. 

Nel caso che il vostro obiettivo sia di posizionarvi per una precisa zona geografica (ad es: meccanico a roma) è necessario che il nome della zona sia presente all’interno delle pagine, utilizzate il footer per inserire il vostro indirizzo su tutte le pagine. Aiuterà i motori a capire per quali keyword locali posizionarvi.

Revisione del codice

La qualità del codice deve essere il più alta possibile. Un codice snello, leggero, senza immagini pesanti, con pochi script esterni, poche librerie esterne, permette al sito di caricarsi più velocemente, che è un vantaggio non indifferente in termini di usabilità. Affidatevi ad uno sviluppatore se non siete sicuri di come ottimizzare il codice.   

Keyword Review

La keyword review è uno dei passaggi più importanti nell’analisi seo di un sito web. Un sito si piazza correttamente in SERP solo se la strategia delle keyword è corretta. Bisogna analizzare tutte le keyword per cui il sito si posiziona e verificare che siano inerenti all’argomento che riguarda il progetto. Le keyword devono essere correttamente integrate nell’architettura, la struttura stessa deve veicolare l’utente dalle pagine principali (ad esempio l’homepage) a quelle di conversione. Di solito le pagine principali si posizionano per KW più generiche, mentre le pagine di conversione hanno come target le kewyord a coda lunga, anche se non è sempre questo il caso. 

Quando avete la lista di tutte le keyword che sono nei vostri obiettivi potete iniziare ad immaginare la struttura corretta e in che modo i link interni debbano strutturarsi. Potrebbe succedere che alcune keyword importanti non abbiano nessuna pagina che le “copre”, ma potrebbe anche succedere che alcune pagine non abbiano nessuna keyword per cui posizionarsi. In questo caso potete considerare di eliminare queste pagine o di rivederne il contenuto per indirizzarvi ad altre keyword. 

Keyword Cannibalization

La cannibalizzazione delle keyword avviene quando più pagine di uno stesso sito si posizionano per la stessa keyword. In questo caso sia il motore di ricerca che gli utenti non sanno quale pagina sia quella principale, è una situazione che può danneggiare gravemente il posizionamento. Per risolvere questo problema potete lasciare una pagina come principale e modificare le altre per ricevere traffico da keyword molto simili. Se avete 3 pagine che si posizionano per “analisi seo” potete modificare le altre due per farle posizionare con chiavi come “analisi seo sito”, “valutazione sito web”, “seo audit”, e inserire un rel=canonical in ognuna di queste pagine per far capire allo spider che la pagina principale è una sola. Nei casi più gravi si deve utilizzare il redirect 301 per concentrare il traffico e l’authority su una pagina sola. 

Quale SEO tool scegliere?

Seozoom

Il migliore tra gli strumenti SEO

Ho già menzionato Seozoom all’interno di questo articolo, il motivo è che questo seo tool contiene tutti gli strumenti di cui ha bisogno un professionista per fare un’analisi SEO. Quando fate la keyword research potete verificare i volumi, i trend, la stagionalità, le keyword con lo stesso search intent, i sinonimi, le keyword correlate.

Lo spider di Seozoom

Oltre all’aspetto di kw research, in Seozoom hanno creato un nuovo spider SEO che vi permette di analizzare a fondo i siti per scoprire contenuti duplicati, errori 404, title e h1/h2/h3 duplicati, pagine con troppi link, pagine con poco testo e via dicendo. Basta avviare una nuova scansione e attendere il report del sito web. Da li avete un buon punto di partenza per iniziare la vostra analisi seo.

Analisi SEO online

Analisi SEO gratuita: è possibile?

Effettuare un’analisi seo approfondita, dettagliata e con una strategia efficace è possibile solo tramite un professionista. La regola di base è che meno spendete e minore sarà la qualità dell’analisi e del report. Come avete visto in questo articolo per fare un’analisi seo approfondità ci vuole molto tempo, conoscenze e competenze. Se avete bisogno un’analisi al volo potete utilizzare tool come https://it.seotesteronline.com/ che vi permette di ricevere un report sulle condizioni e l’ottimizzazione del sito. In questo modo potete avere un’idea di base delle condizioni generali del sito. 

Conclusioni

L’analisi SEO è un’operazione necessaria per ogni sito ma la tempo stesso non è facile da realizzare e necessita di competenza e conoscenza dell’ottimizzazione dei motori di ricerca e di come funziona il web in generale.

Tu hai mai effettuato un’analisi del tuo sito? Quali strumenti hai usato? Quali sono state le difficoltà più grandi? Fammi sapere nei commenti qui sotto 🙂

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