Google June 2019 Core Update: è esplosa una bomba

Il Core Update del motore di ricerca più famoso del mondo ha ucciso il traffico di un famoso sito web di news a tema criptovalute.

Il Broad Core Update di Giugno 2019 ha stravolto le carte in tavola per due grandi realtà del web. Stiamo parlando di CCN.com, un sito di news riguardanti le criptovalute e Dailymail.co.uk, il sito del quotidiano britannico Daily Mail.

La situazione del Daily Mail

Da cosa può essere dovuto il calo?

Il post dello staff del Daily Mail nel webmaster forum di Google.
Lo staff del Daily Mail ha chiesto aiuto sul Webmaster Forum di Google.

Un sito inglese di fact checking, MediaBiasFactCheck.com, sostiene che il Daily Mail sia una fonte di informazione inaffidabile perché fa click-baiting utilizzando titoli sensazionalistici per attrarre visitatori e monetizzare con le pubblicità.

Si potrebbe pensare che sia dovuto a questo.

“Il Daily Mail non è un sito autorevole e affidabile.”

Ma chi è MediaBiasFactCheck? È un sito inglese di un’organizzazione indipendente con scopo di lucro, di cui sappiamo poco e niente a riguardo. Citano un articolo che parla di una donna coreana che dopo aver mangiato dei calamari crudi ha avvertito una strana sensazione in bocca. La traduzione del titolo dell’articolo sarebbe “Donna coreana viene fecondata nella bocca da baby calamari dopo aver mangiato calamari crudi.”

Si è rivelato che il fattaccio è successo veramente. Vi risparmio la spiegazione, potete trovarla su Google. Alla fine non era una fake news e c’è un link del US National Library of Medicine National Institutes of Health che spiega la storia.

L’altra spiegazione: “il sito non è mobile-friendly.”

A quanto pare il sito del Daily è mobile-friendly. E le risposte ricevute sul Webmaster Forum sembrano semplicemente create da uno script che prende porzioni di testo dalle guidelines di Google e le posta come risposta. Il Forum di aiuto per Webmaster di Google non aiuta per niente.

Ad ora non è chiara la motivazione per cui il Daily Mail abbia perso il 50% di traffico in 24 ore.

Il caso CCN.com

CCN.com, nato come CryptoCoinNews nel 2013, è (era) un sito di news a tema criptovalute e bitcoin. Come si legge in una lettera scritta dal direttore e fondatore Jonas Borchgrevink, a seguito del June 2019 Core Update la testata ha subito un calo del traffico mobile del 71% in un giorno. CCN dava da mangiare a ben 60 persone. 60 persone. I loro introiti giornalieri sono stati tagliati del 90% in un giorno.

Insieme a loro, anche CoinDesk e CoinTelegraph hanno subito un calo repentino, rispettivamente del 34,6% il primo e 21,1% il secondo.

A seguito di questa “punizione” da parte di Google il sito ha deciso di chiudere i battenti e trasferire una parte del team ad un progetto secondario. Che fine faranno gli altri impiegati che non possono essere trasferiti? Stiamo parlando di un danno enorme ad un’azienda che esisteva da 6 anni e si affermava come leader del settore.

AGGIORNAMENTO (14/06/19)

Dan Shure, consulente SEO e fondatore del blog Evolving SEO, ha analizzato la situazione del crollo di CCN: risulta che il 31% del traffico del loro sito provenisse da un’unica pagina, “bitcoin price“, e che questa pagina sia scesa dalla posizione 3 alla 7 per la stessa keyword di ricerca bitcoin price. Questa keyword era tra la top searches per quella pagina.

Bitcoin price da sola generava un traffico di più di 200 mila visite.

In seconda battuta, il loro profilo di anchor text per quella stessa pagina risulta sovra-ottimizzato:

Il profilo anchor text della stessa pagina. 656 domini linkano quella pagina con la parola “bitcoin price”, 13897 link esterni con la stessa anchor. Non va bene per niente.

Anche se è solo un’analisi superficiale sembra proprio che questo crollo sia dovuto a queste cause. La sovra-ottimizzazione delle anchor-text e la dipendenza da un’unica pagina per la maggior parte delle visite al sito web. È un rischio dipendere unicamente da una pagina per la maggior parte di traffico del sito web.

La petizione

La stessa CCN ha aperto una petizione da presentare al Governo Federale degli Stati Uniti, con la richiesta di analizzare il monopolio di Google sui motori di ricerca, la petizione deve raggiungere le 100.000 firme entro il 10 Luglio di quest’anno per essere accolta alla Casa Bianca.

Conclusioni

È ancora molto presto per capire le motivazioni di queste azioni da parte di Google. Non sappiamo se ci sarà un rollback e la situazione migliorerà, vi terrò aggiornati, sperando di ricevere delle buone notizie.

AGGIORNAMENTO: come spiegato più sopra, la causa del crollo del secondo sito è dovuta ai due problemi sopra elencati. Per quanto riguarda il Daily Mail ancora non ho aggiornamenti a riguardo.

Quello che tutti noi professionisti del Web Marketing vorremmo è una maggiore trasparenza da parte di Google riguardo gli aggiornamenti e il funzionamento dell’algoritmo del motore di ricerca. In alcuni casi, questi update sono una condanna a morte per i siti web e per aziende intere.

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