Deep Work: recensione del libro

Cos’è il Deep Work

Avete presente quando siete concentrati intensamente su una singola attività del vostro lavoro, al punto da perdere la cognizione del tempo? Il libro di oggi parla proprio di questo. Deep Work.

Deep Work è un termine coniato da Cal Newport, professore alla Georgetown University e scrittore. Si riferisce a un’attività professionale, svolta senza distrazioni e in uno stato di concentrazione profonda, al punto da spingere le capacità cognitive dell’uomo ai propri limiti. 

Questo tipo di attività permette di produrre risultati qualitativamente superiori in minor tempo, rispetto ai risultati prodotti quando si lavora distrattamente e si salta da un’attività all’altra.

Deep Work vs Shallow Work

L’autore divide le attività professionali in due categorie: Deep Work e Shallow Work. 

Shallow Work è esattamente l’opposto di Deep Work: tutte quelle attività che non richiedono un elevato livello di concentrazione, che possono essere svolte più superficialmente, meno dispendiose a livello cognitivo, facilmente replicabili e che non producono grandi risultati in termini di valore.

Per farla breve e più chiara, possiamo racchiudere nella categoria di SW (shallow work) le attività come rispondere alle mail, rispondere alle telefonate, navigare i social. 

Invece, un esempio di Deep Work può essere la stesura di una tesi universitaria, lo sviluppo di uno script o di un software. Attività intense, che richiedono un lavoro focalizzato e l’utilizzo di tutte le capacità cognitive di una persona.

Il Deep Work nell’era digitale

Perché è un’abilità importante, soprattutto in questo periodo storico

Lavorare intensamente e senza distrazioni è diventato sempre più difficile nell’epoca dei social e degli smartphone. Siamo tutti iper-connessi e iper-distratti, basta una notifica su Whatsapp per disturbare la nostra concentrazione e interrompere lo stato di flow che siamo riusciti ad acquisire dopo un po’ di tempo passato a lavorare intensamente.

È stato appurato che una persona impiega in media più di 20 minuti per concentrarsi. Basta una notifica, un’interruzione, un messaggio, per mandare all’aria tutto lo sforzo impiegato per concentrarsi. 

A causa della nostra iper-connessione e iper-distrazione, avere la capacità di concentrarsi intensamente per lunghi lassi di tempo è un’abilità sempre più rara, ed è richiesta a chi ricopre posizioni lavorative importanti, ma anche a chi necessità di produrre un lavoro creativo, come gli artisti o gli scrittori.

Alcuni tipi di lavori richiedono necessariamente la capacità di lavorare in Deep Work.

When measured empirically, people were happier at work and less happy relaxing than they suspected.

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Abbandonate i Social Media

L’autore sostiene che i social media sono il più grande nemico del Deep Work, spieghiamo subito perché. I social media offrono un flusso continue di notizie personalizzate in base ai nostri gusti ed interessi, che arrivano intermittentemente e senza preavviso, sotto forma di notifiche.

Questo flusso di notifiche personalizzate influisce negativamente sulla nostra capacità di concentrazione. Veniamo disturbati continuamente, e, come se non bastasse, i social ci offrono uno svago accessibile e immediato. Perché lavorare se possiamo trastullarci su Facebook?

Newport sostiene anche che utilizzare i social network come fonte di distrazione erode la nostra capacità generale di concentrarci profondamente. 

Willpower is limited, and therefore the more enticing the tools you have pulling at your attention, the harder it’ll be to maintain focus on something important. To master the art of Deep Work, therefore, you must take back control of your time and attention from the many diversions that attempt to steal them.

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Concentrazione e focus sono due abilità importanti perché nell’epoca dei social sono tutti distratti.

Riducete al minimo le attività di Shallow Work 

Se vogliamo avere più tempo per le attività importanti dobbiamo liberarlo eliminando le attività meno importanti.

Programmiamo una fascia di tempo da utilizzare per svolgere tutte le attività di shallow work che non richiedono una grande concentrazione. 

Deleghiamo le attività a un collaboratore che può svolgerle al nostro posto, così da avere più tempo per affrontare le task difficili e impegnative.

Conclusione: mettiamo in atto i consigli di Cal Newport in 3 step

  1. Quantifichiamo il tempo di cui abbiamo bisogno per completare un’attività che necessità un focus intenso.
  2. Eliminiamo tutte le distrazioni, le interruzioni, e le perdite di tempo che intralciano la nostra concentrazione, programmiamo le attività superficiali e svolgiamole in blocco in un altro momento, così da risparmiare tempo ed energie.
  3. Programmiamo delle sessioni di Deep Work senza distrazioni. Questo ci aiutare a creare l’abitudine di lavorare intensamente e non pensare ad altro. Creando un abitudine le sessioni di Deep Work diventeranno più abituali e meno faticose.

Human beings, it seems, are at their best when immersed deeply in something challenging.

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Una domanda per te

Hai letto Deep Work? Dimmi cosa ne pensi del libro, se sei d’accordo con il pensiero dell’autore, se anche tu ritieni che dovremmo eliminare le distrazioni per lavorare al meglio.

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